Guida alla preghiera cristiana
Suggerimenti per approfondire la tua esperienza di preghiera cristiana.
"Tutti sanno pregare, il problema è solo trovare il tempo".
Sembra esserci questo pensiero dietro tante esortazioni di confessori a pregare per affrontare una situazione difficile, o alla mancanza di qualsiasi catechesi sulla preghiera nelle parrocchie, o di una pastorale che considera molto poco la preghiera come elemento cardine della evangelizzazione.
Ma non è vero. Quando il tempo c’è la maggior parte di noi non sa come riempirlo. Tranne quando dobbiamo chiedere qualcosa.
La preghiera ha certo una componente spontanea. Fa parte della natura umana il bisogno di comunicare con Dio. Ma il semplice impulso naturale non basta. Tutto ciò che è umano necessita di apprendimento, di trasmissione culturale, di rielaborazione intellettuale, di scelte consapevoli.
Anche a pregare si impara:
La preghiera non si riduce allo spontaneo manifestarsi di un impulso interiore: per pregare, bisogna volerlo. Non basta neppure sapere quel che le Scritture rivelano sulla preghiera: è necessario anche imparare a pregare. È attraverso una trasmissione vivente (la santa Tradizione) che lo Spirito Santo insegna a pregare ai figli di Dio, nella Chiesa che crede e che prega (Catechismo Chiesa Cattolica 2650).
"La preghiera è un’arte da praticare con insistenza. Gesù stesso ci dice: bussate, bussate, bussate. Tutti siamo capaci di preghiere episodiche, che nascono dall’emozione di un momento; ma Gesù ci educa a un altro tipo di preghiera: quella che conosce una disciplina, un esercizio, e viene assunta entro una regola di vita".
Papa Francesco, Udienza generale 4 novembre 2020
Ti racconto qualcosa della mia esperienza in proposito.
Diversi anni fa mi sono reso conto che la mia preghiera e la mia meditazione erano quasi esclusivamente connotate dall'intelletto: cercavo idee nei testi, pensavo che le idee fossero la strada per diventare cristiani e la preghiera che ne nasceva era richiesta di poter realizzare ciò che avevo capito o senso di colpa per non esserci riuscito.
Non era una preghiera "sbagliata", ma totalmente insufficiente. Partiva dalla testa e lì restava dimenticandosi tutto il resto.
Me ne rendevo conto, ma non sapevo come uscirne. Nemmeno ero sicuro di volerlo fare.
Cercando qualcosa nei testi della tradizione francescana mi sono imbattuto nel "Trattato della orazione e devozione" scritto da san Pietro d'Alcantara. Larga parte di quel testo era "datato" nelle sue forme espressive e nei contenuti, ma vi era un capitolo che ha suscitato il mio interesse. Riguardava il metodo di orazione che Pietro suggeriva al lettore. Non vi erano elementi nuovi rispetto a ciò che già sapevo della preghiera, ma era ricco di suggerimenti pratici e "dava un ordine" ai diversi passaggi. Mi sono detto che tentare non avrebbe certo fatto male e ho cominciato, anche se non convintissimo, a seguire le sue indicazioni e oggi riconosco che mi hanno cambiato la vita. Mi sono sentito accompagnato da una guida sicura e ho cominciato a sperimentare cose nuove, nuovi approcci alla Parola, modi diversi per entrare in dialogo con Dio.
Dopo alcuni anni, ho gradualmente rarefatto l'uso di quel metodo, scoprendo anche forme di preghiera cristiana che introducono a percorsi maggiormente legati alla contemplazione. Ma ogni altro passaggio ha le sue fondamenta in quell'esperienza pluriennale. Mi permette di discernere la bontà di una proposta nuova o i suoi rischi. Resta come termine di confronto per gli effetti che ha nella preghiera e nella vita.
Vi confesso che non sono quasi mai riuscito a far capire alle persone (in particolare i frati, che hanno la testa dura come il marmo), quale fosse l'utilità di avere un metodo di preghiera. Ho tentato di coinvolgere qualcuno, ma ho capito presto che non è un percorso adatto a tutti. Questo vale anche per te, ovviamente.
Sono, però, testardo e quindi insisto. Quello che troverai nel sito nella sezione "Tappe" si basa sullo schema di San Pietro, ma riletto con categorie teologiche e spirituali contemporanee e con aggiunte che lui probabilmente non avrebbe approvato. Userò infatti un mix di generi e suggerimenti diversi. Non sarà una vera fusione, ma piuttosto un accostamento. Troverai una parte legata alla tradizione centenaria della preghiera francescana, seguita da tecniche più moderne come la Mindfulness, anche se adattate.
Credo che dobbiamo riscoprire i tesori della tradizione. Spesso pensiamo di non avere strumenti per insegnare a pregare, ma è solo perché abbiamo la memoria corta. Allo stesso tempo, dobbiamo dare spazio alle sensibilità contemporanee, integrandole nella vita spirituale. Dal '500 ad oggi sono cambiati filosofia, antropologia, teologia, esegesi, ecclesiologia e altro. Le gemme preziose del passato vanno incastonate in montature moderne: il gioiello finale è la combinazione di entrambe.
Guida alla preghiera - Percorso base
Metodi di preghiera e suggerimenti per coltivarla ogni giorno
Il silenzio (prossimamente)
Il corpo (prossimamente)
1. Non limitarti a leggere.
Prenditi tempo e sperimenta: è l'esperienza diretta e personale che fa capire ed entrare in logiche nuove. Leggere o riflettere senza darti il tempo di provare direzioni inesplorate è operazione senza senso in questo campo. Certo chiede coraggio: dovrai uscire dagli schemi che conosci e fare qualche passo in un territorio sconosciuto. Ma ti assicuro che ne vale la pena.
Due ultime note prima di entrare
2. Alcuni suggerimenti che ti darò non saranno, istintivamente, nelle tue corde: saltali! Va bene così. Se puoi comprendine almeno la logica e fai qualche piccolo esperimento, ma non preoccuparti di capire o fare tutto, perché tutto ciò che ti dirò è come l'allenamento o la fase di apprendimento di un nuovo lavoro: capiti tutti i segreti, imparati gli attrezzi giusti e appresa la manualità più efficace per arrivare all'obiettivo, entra in gioco la tua personalità, il tuo stile unico nel gareggiare o dipingere o costruire.